I diabolici



Henri-George Clouzot è stato uno dei più interessanti cineasti del cinema francese, soprannominato in seguito a questo film l'Hitchcock d'oltre Manica. Fra gli anni quaranta e cinquanta intensifica la sua produzione con opere di altissimo livello, ma sarà solo dopo il '54 che viene riconosciuta la sua grande abilità di regista e sceneggiatore con il film Les diaboliques. A cavallo fra il genere thriller e noir, il film di Clouzot sbanco' i botteghini di tutto il mondo grazie ad una delle trame più intriganti di sempre. Tratto da un romanzo francese non molto noto, il film conduce lo spettatore attraverso un diabolico piano escogitato dall'amante e dalla moglie di un direttore di collegio. Le due infatti, dopo aver subito entrambe le violenze di quest'uomo decideranno in corso d'opera di farsi giustizia da sole. La moglie del direttore, Christine (interpretata dalla consorte del regista Vera Clouzot), verrà persuasa a pianificare l'omicidio del marito da Nicole (Simone Signoret), la vera mente diabolica del film. La vendetta si rivelerà un gioco malizioso tutto da svelare, lo spettatore non ci metterà molto ad immedesimarsi nel ruolo di investigatore grazie ai continui colpi di scena. Christine differisce molto da Nicole, sia nell'aspetto che nel carattere. Bionda, ingenua e fragile la prima, mora,scaltra e cinica l'altra. L'unica cosa che le lega sono il lavoro e le violenze subite dall'uomo. Clouzout ci tiene a delineare questa differenza: per come ci ha abituati, nei suoi film l'ingranaggio che muove la macchina è sempre l'individuo più crudele e determinato. Gli altri inevitabilmente subiscono tale forza e vivono le conseguenze.







Sarà durante il film che ci renderemo conto dei caratteri diametralmente opposti delle protagoniste, brave come non mai nel mostrarci le loro debolezze e i loro timori. Per Clouzot l'omicidio non è macchiato di sangue, ne di un' arma in particolare: basta la mente umana ad agire nei confronti dei propri sentimenti. L'unica chiave che ci suggerisce qualcosa in tutta la vicenda è l'acqua. L'acqua non ha voce, affoga i timori (di Christine e Nicole) e nasconde ogni prova. Curiosamente nessun regista prima di Clouzot aveva pensato all'acqua come elemento in grado di dare la vita e toglierla. E questo è significativo, poichè la violenza non si materializza mai, passa attraverso vie interne e si nasconde nelle viscere più torbe. Il truce teatro cresce specialmente dietro le mura del college, metafora dell'oppressione e delle paure nata dalle violenze del direttore. I bambini studiano e giocano ignari delle beghe di questi pazzi adulti, complessi organismi tutti da scoprire. Soltanto quando le due complici decideranno di mettere in atto i loro piani, veniamo catapultati in campagna dove si consumerà l'omicidio. Les Diaboliques è un film intelligente, realistico, cattivo e freddo come l'acqua di un lago (o di una piscina...). Come può non affascinare ciò che è diabolico? Chiunque ne venga attratto vive a spese proprie quella grandissima qualità che è l'ingegno. Lo spettatore ha il ruolo più entusiasmante, ma si ricordi bene a mente la nota finale del film: "Non siate diabolici! Non distruggete l'interesse che i vostri amici potrebbero nutrire per questo film. Non raccontate loro quello che avete visto. Grazie per loro."





Scena memorabile: Il colpo di scena della vittima nella vasca da bagno.....

1 commento:

  1. Dopo esser stato incuriosito dal tuo post sono andato a cercarmelo! Primo film di Clouzot che vedo ed è amore a prima vista.Un giallo bellissimo,appena appena inferiore ai grandi classici di Hitchcock,pieno di colpi di scena e con attori veramente fantastici..Da quanto ho sentito non è il miglior film di Clouzot,immagino gli altri allora!!

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